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Rossella Gaglione

 

Rossella Gaglione, diplomata in pianoforte con lode, laureata in Discipline storiche, critiche e analitiche della Musica con dignità di stampa al Conservatorio D. Cimarosa di Avellino, è specializzata in Scienze filosofiche con lode all’Università Federico II di Napoli dove ha conseguito con lode il dottorato di ricerca discutendo una tesi sulla coscienza in Vladimir Jankélévitch. Collabora per le cattedre di Filosofia morale e Antropologia filosofica. Ha partecipato come relatrice a numerosi convegni internazionali prestigiosi di ambito musicologico e filosofico tra cui tre convegni annuali della SIDM (dal 2016 al 2018), “Attualità e inattualità del pensiero di G. Vico”, “Dal suono allo spazio, dal ritmo al logos” e “Music and Figurative arts in Nineteenth Century”. Ha partecipato come pianista solista a varie manifestazioni concertistiche. Ha pubblicato per varie riviste tra cui «I Quaderni del Cimarosa», «Logos», «A due voci» e «Research trends in humanities – Education & Philosophy». Tra le sue pubblicazioni più recenti si ricordano Perché l’uomo (non) è un animale. A proposito di una monografia vichiana e Dalla contemplazione del cielo alla nascita della credenza. Sulle tracce del Vico di Pinchard per il «Bollettino del Centro di Studi vichiani», Un’utile perdita di tempo. L’improvvisazione ironica in Vladimir Jankélévitch in «Improvvisazione» (Annuario «Kaiak» n. 3), Virtù, virtuosità e virtuosismo. Il “circolo vizioso” di Vladimir Jankélévitch e Risonanze vichiane nel Saggio sopra gli errori popolari degli antichi di Leopardi. Linee di ricerca sulla credenza per «ISPF-Lab». I suoi attuali interessi di studio si concentrano sulla tematica della credenza in Locke, Vico e Leopardi, sull’estetica desanctisiana tra Vico e Croce, sulla musicologia satirica, sul pensiero di H. Bergson e sulla riflessione filosofico-musicale di V. Jankélévitch.

 

 

Disciplina: Fenomenologia dell’immagine

Settore scientifico-disciplinare: ABST46 

Durata: 45 ore (Biennio)

Titolo

Con l’immagine oltre l’immagine

Programma

 

Il corso ha l’obiettivo di indagare i limiti e le possibilità dell’immagine di fronte alla sfida artistica della rappresentazione dell’invisibile. Il programma si articola in due fasi: nella prima parte ci si concentrerà sulla natura dell’immagine e sulla natura dell’invisibile. Da un lato quindi si prevede un’attenzione alla concettualizzazione del significante e del significato di un’immagine, così come una riconsiderazione in chiave filosofica delle categorie di spazio e tempo a partire dalla riflessione bergsoniana. Dall’altro lato è richiesta una disamina della natura dell’invisibile e delle dinamiche proprie del processo creativo. Per comprendere cosa si intende quando si parla di invisibile e come è possibile intenderlo (nel senso quindi di sacro, ineffabile, non-so-che, misterico, o anche come qualcosa appartenente alla sfera emotivo-emozionale) sarà di supporto (e fonte di discussione) una lettura di alcuni brani tratti dai testi (tra gli altri) di Roland Barthes, Vladimir Jankélévitch e Susan Sontag. La seconda parte prevede un laboratorio in cui gli studenti saranno stimolati, sulla base delle conoscenze raggiunte, a realizzare un progetto artistico che (r)accolga la “sfida” del tema del corso.

 

Obiettivi formativi

1) fornire conoscenze filosofiche di base sulla fenomenologia dell’invisibile e sulle questioni che afferiscono alla dimensione iconografica;

2) promuovere e sviluppare la riflessione sulla rappresentabilità dell’invisibile;

3) stimolare il pensiero critico sui limiti e le potenzialità del processo creativo.

 

Metodi didattici

Le lezioni non saranno solo frontali ma avranno caratteristica seminariale e laboratoriale: gli studenti saranno sollecitati ad intervenire con riflessioni personali sui temi trattati e saranno chiamati a intervenire per dare il loro contributo fattivo all’elaborazione critica della tematica del corso. Sono previsti anche momenti specifici di discussione a partire dalle argomentazioni che emergeranno dai brani letti durante le lezioni.

 

Modalità di accertamento finale

L’esame finale consisterà in un colloquio sugli argomenti trattati durante il corso. Gli studenti dovranno dar prova di aver letto e compreso il testo obbligatorio e le dispense fornite, di essere a conoscenza delle questioni di cui si è discusso a lezione e di saperle adeguatamente esporre. Sarà apprezzata la capacità di elaborazione personale e la maturità nella trattazione delle tematiche, nonché l’ideazione di un progetto artistico che sarà valutato esclusivamente sotto il profilo teorico della presentazione, in linea con gli argomenti del corso, e per l’aderenza alla tematica proposta.

 

Criteri di valutazione

La valutazione della prova orale sarà determinata in relazione ai seguenti parametri

1) livello di acquisizione dei contenuti appresi e padronanza nell’esposizione;

2) competenze argomentative e capacità di elaborazione personale;

3) appropriatezza del lessico di base;

4) capacità di ideazione e creazione di un progetto che risponda a precise finalità didattiche.

 

Materiale Bibliografico:

  1. Elio Franzini, Fenomenologia dell’invisibile: al di là dell’immagine, Milano, Raffaello Cortina 2001.
  2. Dispense fornite durante le lezioni.

 

 

 

 

 

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