In memoria del Maestro Mimmo Jodice
L’Accademia di Belle Arti di Napoli ricorda Mimmo Jodice, maestro, artista, docente e amico, tra i protagonisti assoluti della fotografia del secondo Novecento. Mimmo Jodice, elevando la fotografia ad arte, ha dato forma a una tradizione capace di leggere con nitore, misura e responsabilità etica ed estetica paesaggi interiori e senza tempo in cui cultura e natura trascendono il reale per cogliere l’essenza della poetica visiva. Primo Maestro di Fotografia della nostra istituzione e in Italia, ha impostato un laboratorio stabile e rigoroso, in cui tecnica, sperimentazione, progetto, metodo e lavoro sul campo confluivano in un unico irrinunciabile percorso di arte e di vita. Le sue immagini raccontano con potenza immaginifica la verità di luoghi reali, la nostra città e il Mediterraneo, resi essenziali e autentici, attraverso la verità dei tagli di luce e l’uso rigoroso dei tempi e dei contrasti. Il suo sguardo consapevole ha saputo declinare sequenze, che, come mappe visive dell’animo, non illustrano, ma argomentano; non cercano l’effetto, ma la chiarezza dello sguardo. Nei luoghi della nostra Accademia ha trasmesso e costruito un metodo, che è osservazione, sensibilità, percezione, ma anche studio e cura dei processi. Ha reso le aule dell’Accademia ‘botteghe’ del fare e spazi di discussione, luoghi di apprendimento e di responsabilità del racconto. Molti dei nostri studenti di tutte le discipline hanno trovato in quel modello la base per diventare autori consapevoli dei territori in cui lavorano. Il suo dialogo costante con i Maestri dell’Accademia trova testimonianza nelle sale della GAN, dove il doppio il ritratto con Emilio Notte rammenta il legame solido e duraturo nel tempo con la nostra istituzione.
Il suo lascito è un modello di insegnamento, di ricerca e di pratica artistica. Al Maestro va la nostra gratitudine. Alla sua amatissima famiglia, ad Angela, Barbara e Francesco, va il nostro più sentito cordoglio. L’Accademia di Belle Arti di Napoli continuerà a onorarne la memoria facendo confluire nel lavoro quotidiano l’impronta del suo metodo e la forza della sua visione.