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Esperienze Crossmediali cinema, scultura e musica

mercoledì 10 aprile 2024

IN MEDIA RES #1
Esperienze Crossmediali: Cinema, Scultura e Musica
A cura di Kim-Sarah Nägele​
 Mercoledì 10 Aprile 2024 nei giardini leoni antistanti entrata principale dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, si inaugura l’evento interdisciplinare IN MEDIA RES #1
La diluizione formale dei media, nell’appartenenza culturale di giovani visioni accademiche, del conservatorio e non solo, apre una riflessione profonda sulla rappresentazione del sé profondo.  Dove il limite della costruzione tridimensionale, non si evolve in nuove percezioni, la concettualità cinematografica del media visivo, apre una parentesi di apprendimento nuovo, e dove la performance trascende il corpo, il suono eleva lo spirito profondo.
In uno spazio, che delinea le mure accademiche, nuove esperienze crossmediali, interagiscono per avviare un nuovo dialogo. La comunicazione diventa a più livelli, urgente, necessaria e fortemente importante. Nessuna separazione nel sentire pratico della creazione, ma solo profonda attitudine, nello scambio di esperienze cognitive e percettive, che si contaminano e si influenzano.
L’interazione proposta, ha quindi, come fine l’eliminazione nel pubblico delle barriere percettive salvate in memoria a compartimenti stagni, ma la edificazione di un nuovo modello di esperienza, in cui forma, video, performance e musica diventano un crogiuolo di sentimenti, per elevare, unire ed evolvere lo spettatore.
Con il lavoro di Gabriele Di Girolamo, riusciamo ad immaginare come potrà strutturarsi agli occhi dei futuri abitanti del pianeta, la visione di un resto di civiltà contemporanea. La valenza culturale, subirà modifiche fisiche, ma non cesserà di esistere.  Mentre Maria Rita Ferronetti, indaga l’assenza, il divenire e l’esistere nello stesso arco temporale in cui altri oggetti sono esistiti, oltre la presenza umana, il documentario Salvataggio di Matteo Magnoni, indica un tempo, d’azione, di pensiero e di definizione per la creazione  di una lettura narrativa dell’operare per un fine superiore e di valore.
Di Valeria Fittipaldi è la definizione dei limiti utopici entro i quali una donna si sente libera di esistere, e dove per forza, per stati di costrizione è costretta a relegarsi. Costrizione, obbligo fisso diventano invece nella performance di Luca Mataro, Lucrezia Libraro, Pierpaolo Lavorgna e Martina Tammaro spiraglio di luce, e stato trasformativo, come possibilità, ancora non concessa e ancora non pretesa abbastanza.
Di Nadia Filippi, è l’azione performativa, di intercedere ad una riflessione fisica nella diatriba tra l’apparenza sostanziale di quello che percepiamo e di quello che veramente si necessita gridare, ad un mondo sempre più cieco e inibito da una definizione funzionale della socialità collettiva.
Di Antonella Balina, è il corpo in sospensione, la cui strozzatura, definisce la contrarietà a piegarsi al sistema, secondo regole il cui fine non è mai l’attenzione al prossimo o all’individuo, ma al capitale e alla crescita di poteri egemoni.
Così il corpo video, di Sara Fusco, in cui l’uomo nel tentativo di trovare la propria redenzione, si riconosce fragile al punto di non poter essere capace di difendersi o tutelarsi, per le troppe interferenze e abusi, che dall’esterno influenzano l’esistenza. Di analisi profonda, è la ricerca musicale di Extraverse Dj. La profonda attitudine costruita con il suono, amplifica la coerenza profonda dell’essere sull’avere, dell’io profondo sull’ego, per quelle qualità musicali, senza le quali l’esistenza non riconosce il valore culturale e sociale adeguato.
Coordinamento evento Prof.ssa Rosaria Iazzetta, Prof.ssa Gina Annunziata e Prof.ssa Enrica D'Aguanno.