Scheda del docente
Diego Del Pozzo è giornalista e storico del cinema e degli audiovisivi. È professore di prima fascia a tempo indeterminato nel settore artistico-disciplinare "AFAM119 – Teoria, storia e metodo dei mass media" presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove insegna Teoria e analisi del cinema e dell'audiovisivo, Fenomenologia dei media, Metodi e tecniche delle produzioni seriali, Storia della televisione e dello spettacolo televisivo (in passato anche Comunicazione pubblicitaria, Storia e teoria dei nuovi media, Storia del cinema di animazione). È membro del Collegio dottorale del Dottorato di Interesse Nazionale in Visual Arts, Performing Arts, New Media, New Technologies, Music and Cultural Heritage - Curriculum in Film, Audiovisual Arts, Sound and Media Studies (XL Ciclo - I Ciclo AFAM). Ha insegnato anche Generi e forme dell'audiovisivo presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II” e Storia del cinema e del video, Scrittura creativa e narrazione per immagini, Sistemi editoriali per l'arte presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Laureato in Scienze politiche (Indirizzo Storico-politico) con tesi di laurea in Storia del cinema all’Istituto Universitario Orientale di Napoli (oggi Università degli studi di Napoli “L’Orientale”), ha collaborato negli anni con le cattedre di Storia e critica del cinema (prof. Mino Argentieri) e di Storia delle comunicazioni di massa (prof. Valerio Caprara) della stessa Orientale e dell’Università “Federico II” di Napoli (prof. Pasquale Iaccio), svolgendo in entrambi gli Atenei attività di ricerca su cinema, televisione e comunicazione audiovisiva.
È autore di una tra le prime monografie in lingua italiana dedicate al fenomeno della serialità televisiva statunitense, Ai confini della realtà – Cinquant’anni di telefilm americani (Lindau, 2002); e della monografia Marvel Cinematic Universe. Dal fumetto agli audiovisivi digitali: i film di supereroi tra convergenza mediale e nuova serialità (CentoAutori, 2021). Inoltre, è autore dei testi del libro fotografico Scenari – Dieci anni di cinema in Campania (Dante & Descartes / Film Commission Regione Campania, 2006). Ha curato (assieme a Vincenzo Esposito) i volumi Rock Around the Screen. Storie di cinema e musica pop (Liguori, 2009) e Il cinema secondo Springsteen (Mephite-Cinemasud, 2012). Ha pubblicato numerosi saggi scientifici e divulgativi in volumi collettivi, cataloghi di festival, dizionari tematici e riviste specializzate come “Cinemasessanta”, “Quaderni di Cinemasud”, “Fata Morgana”, “Quaderni del CSCI”, “Lo Straniero”, “Quaderni di Cinema”, “Sentieri selvaggi”, “Linus”, “Zeusi”. Ha collaborato con l’Istituto della Enciclopedia Italiana per l’Enciclopedia del Cinema Treccani diretta da Enzo Siciliano. Fa parte del comitato scientifico della collana Crocevia di Graphot Editrice e del comitato editoriale della rivista scientifica “Quaderni di Cinemasud”. È autore dei libri di cultura sportiva Valdano. Il calcio come sogno (2024) e Larry Bird. Chi arriva secondo? (2025) pubblicati da Garrincha Edizioni. Scrive di cinema, audiovisivi e fumetti nelle pagine di Cultura e Spettacoli del quotidiano “Il Mattino”.
Per oltre dieci anni ha curato i cataloghi dell’Italian Film Festival di Stoccolma (organizzato dalla FICC – Federazione Italiana dei Circoli del Cinema) e con lo stesso festival ha collaborato dal 1999 al 2015 anche nei ruoli di responsabile dell’ufficio stampa italiano e di curatore di alcune sezioni. È stato responsabile dell’ufficio stampa e comunicazione presso festival cinematografici internazionali (come Il Vento del Cinema, diretto da Enrico Ghezzi), rassegne culturali nazionali (come la prima edizione del COMICON di Napoli o il Premio Strega a Benevento) ed enti pubblici (Assessorato al Turismo, Spettacolo e Cultura della Regione Campania; Presidenza della Provincia di Napoli; Ente Provinciale per il Turismo di Napoli; Azienda Soggiorno e Turismo di Napoli). È ideatore e curatore delle rassegne La storia del cinema al cinema, Nel nome di Stan Lee e I giovedì dei libri.
Ambiti di ricerca
Tra i suoi ambiti di ricerca, quello più consistente, pluriennale e ancora in corso, riguarda la serialità televisiva statunitense, studiata fin dalla prima metà degli anni Novanta con un approccio teorico derivante dai Cultural Studies, che hanno avuto proprio nell’Orientale di Napoli uno tra i punti di riferimento accademici in Italia. Tali ricerche sono confluite, nel 2002, nella monografia Ai confini della realtà. Cinquant’anni di telefilm americani, edita da Lindau e arricchita da una prefazione di Franco La Polla. La monografia ha avuto all’epoca una forte influenza sugli studi italiani riguardanti la serialità americana; è stata adottata come testo d’esame nell’ambito di numerosi corsi universitari italiani e recensita positivamente sui media di settore e generalisti. Nel corso degli anni, le ricerche sulla serialità televisiva statunitense hanno prodotto anche numerosi saggi e articoli in riviste e volumi collettivi.
Le ricerche teoriche sulla serialità televisiva statunitense s’intrecciano con quelle sulla comunicazione pubblicitaria e crossmediale, sul cinema di animazione e sui fumetti, sui nuovi media e sul rinnovamento dei generi e delle forme dell’audiovisivo in epoca digitale, con particolare attenzione alle reciproche influenze linguistiche tra cinema 2.0 e videogames, alle narrazioni transmediali e immersive, ai mutamenti dell’industria dell’entertainment, all’evoluzione delle serie tv di nuova generazione. Tali ricerche hanno prodotto negli anni numerosi saggi in riviste e volumi collettivi e sono confluite nella monografia Marvel Cinematic Universe. Dal fumetto agli audiovisivi digitali: i film di supereroi tra convergenza mediale e nuova serialità (CentoAutori, 2021; prefazione di Gino Frezza).
Ulteriori filoni di ricerca sono quelli dedicati al macrogenere fantastico sia al cinema che in televisione (esplorato attraverso numerosi saggi, soprattutto sulle riviste scientifiche Cinemasessanta e Quaderni di Cinemasud) e ai rapporti tra cinema, musica rock e immaginario collettivo statunitense, alla base di una serie di saggi teorici per rivista e di due libri, curati assieme a Vincenzo Esposito: Il cinema secondo Springsteen, Mephite-Cinemasud, 2012; e Rock Around the Screen. Storie di cinema e musica pop, Liguori, 2010 (entrambi adottati come testi d’esame in alcune Università italiane e recensiti positivamente su numerose testate specializzate e generaliste nazionali).
Modalità richiesta tesi
Il docente non accetta richieste di tesi via email, ma soltanto in presenza su appuntamento. Le studentesse e gli studenti che intendono chiedere la disponibilità del docente a far loro da relatore per le tesi finali di Triennio e Biennio non devono inviare generiche richieste via email, ma richiedere al docente tramite email (diego.delpozzo@abana.it) un appuntamento in presenza per sottoporgli di persona le proprie esigenze e/o idee in merito, in modo da capire assieme se possa essere dato seguito o meno alla richiesta.
Durante l'anno accademico 2025-2026 insegna le seguenti materie:
1) Teoria e analisi del cinema e dell'audiovisivo (60 ore, 8 cfa - Triennio di Cinema e audiovisivo - Codice per Microsoft Teams: ......)
Primo semestre: lezioni il mercoledì dalle ore 10.00 alle ore 14.00 presso il multicinema Modernissimo (sala 3).
2) Metodi e tecniche delle produzioni seriali (60 ore, 8 cfa - Biennio di Cinema - Codice per Microsoft Teams: ......)
Primo semestre: lezioni il venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.30 presso il multicinema Modernissimo (sala 4).
3) Fenomenologia dei media (60 ore, 8 cfa - Biennio di Design della comunicazione / Indirizzo: Comunicazione pubblica e d'impresa - Codice per Microsoft Teams: ......)
Primo semestre: lezioni il giovedì dalle ore 14.00 alle ore 18.00 nell'aula G6 della sede Foqus.
4) Storia della televisione e dello spettacolo televisivo (45 ore, 6 cfa - Biennio di Cinema / Indirizzo: Televisione)
Secondo semestre.
Programmi dei corsi - Anno accademico 2025-2026:
Teoria e analisi del cinema e dell'audiovisivo (primo semestre)
Dopo alcune necessarie lezioni introduttive, il corso di quest’anno è interamente dedicato al cinema americano degli anni Settanta e Ottanta, quello realizzato negli Stati Uniti tra il 1967 e il 1989.
Nel periodo della cosiddetta New Hollywood, una nuova generazione di artisti si fa largo prepotentemente nell’industria cinematografica hollywoodiana, approfittando della sua crisi profonda e di uno scollamento sempre più evidente verso il proprio pubblico di riferimento. Tali artisti innovano lo stile e i contenuti del tradizionale film americano, grazie a un approccio rivoluzionario al medium, a un’apertura inedita nei confronti delle influenze provenienti dall’Europa e dall’Asia e alla capacità di cogliere e rielaborare gli spunti e gli stimoli scaturiti dalla realtà sociale e politica di un Paese in profonda trasformazione (le rivolte giovanili e la controcultura, la guerra del Vietnam, la violenza urbana, la disillusione verso l’American Dream). Per la prima (e ultima) volta nella storia di Hollywood il potere decisionale è in maniera sistemica non più nelle mani dei produttori bensì direttamente in quelle dei registi, dotati così nel bene e nel male di inedita libertà espressiva e realizzativa. Proprio questa generazione, nonostante alcuni incidenti di percorso e una traiettoria a volte piuttosto accidentata, riesce a riportare l’industria hollywoodiana di nuovo ai vertici del box office globale e, a partire dagli anni Ottanta, la trasforma nel colosso che ancora oggi domina l’immaginario planetario.
Anche il cinema americano degli anni Ottanta può essere legittimamente analizzato come affascinante e sorprendente laboratorio di tendenze, stili, poetiche, innovazioni tecnologiche, nuovi paradigmi culturali e altrettanto inediti approcci produttivi che lo collegano direttamente all’attuale panorama audiovisivo. È in quel decennio, infatti, che si verificano fenomeni di decisiva importanza come la rinascita degli Studios hollywoodiani e il ritorno al potere dei produttori, la rapidissima evoluzione degli effetti speciali digitali, un altrettanto veloce progresso delle tecnologie di riproduzione audio-video, la ridefinizione del concetto produttivo di blockbuster e la nascita della maggior parte dei grandi franchise globali contemporanei, l’intreccio sempre più forte col marketing e col merchandising, la serializzazione esplicita delle narrazioni per il grande schermo attraverso saghe destinate a protrarsi negli anni, un mix sempre più ardito tra differenti generi narrativi, la centralità di temi-chiave come quello del corpo e delle sue mutazioni oppure come il ritorno a un passato idilliaco e innocente, il ricorso a pratiche cinefile tipiche del postmodernismo come la citazione e l’omaggio, il superamento (anch’esso postmoderno) degli steccati tra “alto” e “basso”. Ampliando lo sguardo oltre lo specifico del cinema e degli audiovisivi, inoltre, è proprio negli Stati Uniti del decennio Ottanta che vanno rintracciate, nel bene e nel male, le radici del presente: basti pensare semplicemente alle conseguenze enormi della presidenza di Ronald Reagan (dal 1981 al 1989) sull’America e sul mondo, tra Reaganomics e rinnovata egemonia globale. E, come già durante gli anni Settanta, anche nel decennio Ottanta il cinema americano, in modi spesso inattesi, si fa termometro sensibile del clima sociale, politico e psicologico del Paese: un sismografo dell’immaginario capace di indagare, per esempio, nel cuore di tenebra di un’epoca soltanto in apparenza solare e “compiuta”, ma in realtà attraversata da nevrosi, incubi e orrori che conducono direttamente ai giorni nostri.
Da studiare per l’esame orale:
1) Vito Zagarrio, Storie americane, Carocci, 2025;
2) Pier Maria Bocchi, Invasion USA. Idee e ideologie del cinema americano anni ’80, Bietti, nuova edizione 2024;
3) Materiali didattici integrativi a cura del docente;
4) Materiali audiovisivi proiettati durante le lezioni (l'elenco dei film da studiare per l'esame sarà comunicato dal docente durante il corso).
Metodi e tecniche delle produzioni seriali (primo semestre)
Il corso intende fornire gli strumenti di analisi e decodifica dell’evoluzione storica, della teoria e dei linguaggi della serialità, da intendersi come forma dell’audiovisivo dominante nel panorama contemporaneo, caratterizzato già da qualche anno da profondi mutamenti nei rapporti di forza tra cinema e televisione e dai confini tra i due media sempre meno distinguibili dal punto di vista artistico, linguistico, industriale e della produzione di senso e di immaginari condivisi a livello globale.
Durante le lezioni, saranno approfondite le origini, l’evoluzione, le attuali tendenze e le prospettive future della serialità televisiva, con riferimento a forme narrative, trasformazioni tecnologiche e architetture visive tradizionali e di nuova generazione: dalla “golden age” della televisione americana d’inizio anni Cinquanta (con la transizione dalla “live television” newyorkese alle prime serie registrate a Hollywood) lungo i decenni del consolidamento di un format (la serie tv) destinato a caratterizzare i palinsesti di tutto il mondo, fino alla rivoluzione della “quality television” che, a cavallo tra Secondo e Terzo millennio, ha rinnovato forme e linguaggi grazie a un approccio più maturo dal punto di vista artistico e produttivo, sostituendo il cinema (a sua volta sempre più seriale) al centro dello scenario industriale e culturale dell’audiovisivo. Il superamento delle tradizionali forme di produzione e di fruizione, il transmedia storytelling e la convergenza mediale, l’influenza determinante delle tecnologie digitali e le nuove modalità di distribuzione tramite le piattaforme di streaming video stanno producendo un ulteriore salto di paradigma, che costituisce il punto d’approdo del presente corso assieme a una riflessione sulla cosiddetta serial fatigue, che in anni recenti viene sempre più spesso denunciata dagli appassionati di serialità ed è sempre più presente al centro del dibattito teorico.
Particolare attenzione sarà dedicata ai rapporti tra fumetto industriale seriale e media audiovisivi, con analisi del caso di studio del Marvel Cinematic Universe, inteso come il più vasto e coraggioso esperimento narrativo seriale dell’intera storia del cinema mainstream: un enorme affresco, più ampio persino di Star Wars, basato sulle avventure dei supereroi della casa editrice americana Marvel Comics e capace di generare – tra cinema, televisione, web, marketing – un rinnovamento della pop culture contemporanea e degli immaginari globali, anche se nell'attuale fase di stanca sta rischiando di trasformarsi nell'emblema di quel fenomeno che gli studiosi definiscono franchise fatigue.
Da studiare per l'esame orale:
1) Gianluigi Rossini, Le serie tv, Il Mulino, Bologna, 2016;
2) Diego Del Pozzo, Marvel Cinematic Universe. Dal fumetto agli audiovisivi digitali: i film di supereroi tra convergenza mediale e nuova serialità, Edizioni CentoAutori, 2021;
3) Martina Masullo (a cura di), Pop Platform Seriality. Nuove esperienze di fruizione audiovisiva, Martin Eden, 2025;
4) Materiali audiovisivi proiettati durante le lezioni (l'elenco dei materiali audiovisivi da studiare per l'esame sarà comunicato dal docente durante il corso).
Fenomenologia dei media (primo semestre)
Il corso si propone di indagare il rapporto tra i media e l’esperienza umana, analizzando le modalità con le quali i dispositivi e le forme della comunicazione audiovisiva modellano la percezione, l’immaginario e la costruzione del reale. Attraverso un approccio fenomenologico, teorico e critico, il corso esplora il panorama mediale contemporaneo, ponendo particolare attenzione alle trasformazioni prodotte dall’evoluzione tecnologica e dai mutamenti culturali che hanno ridefinito le soglie tra realtà e rappresentazione, individuo e collettività, corpo e immagine.
Il corso è articolato in una parte generale e una monografica. Nella prima, si procede attraverso una ricognizione teorica e storica dei principali media (dal cinema alla televisione, dalla fotografia al web, dal fumetto all’animazione e ai videogames, dai social network alle piattaforme digitali) interrogandone la natura, la funzione e le interazioni reciproche. Tra i numerosi argomenti in programma, particolare attenzione viene riservata ai fondamenti della fenomenologia applicata ai media (Husserl, Merleau-Ponty, McLuhan, Flusser, Benjamin); al concetto di esperienza mediale e alla relazione sensibile tra spettatore, schermo e immagine; alle trasformazioni dell’ambiente mediale e al concetto di mediasfera; alla dimensione percettiva e affettiva dei media e alla loro incidenza sull’immaginario sociale; alla convergenza dei media e all’ibridazione tra linguaggi visivi, interattivi e narrativi.
La seconda parte del corso è dedicata, invece, all’analisi della serialità come forma estetica, produttiva e cognitiva dominante nell’attuale ecosistema audiovisivo. La serialità viene analizzata e considerata non soltanto come formato narrativo (serie televisive, web series, saghe fumettistiche e cinematografiche, eccetera), ma anche come categoria critica e interpretativa capace di descrivere le logiche di ripetizione, variazione e differimento che caratterizzano la pop culture e la cultura visiva contemporanea. Tra i temi affrontati vi sono la genealogia della serialità nei media (dal feuilleton ottocentesco al fumetto industriale fino alle piattaforme streaming); l’estetica della ripetizione e della durata; il ruolo dello spettatore seriale e le nuove forme di fruizione (binge-watching, fandom, piattaforme digitali, eccetera); la serialità come paradigma epistemologico e dispositivo culturale. Durante le lezioni frontali in aula, il ricorso a numerosi casi di studio relativi a serie e saghe contemporanee viene utilizzato con regolarità, anche con l'ausilio di videoproiezioni, per rendere più efficaci le varie analisi e raggiungere gli obiettivi formativi desiderati: comprensione dei principali paradigmi teorici della fenomenologia dei media; acquisizione di strumenti critici per l’analisi delle forme audiovisive contemporanee; sviluppo delle capacità di lettura interdisciplinare dei fenomeni mediali e delle loro implicazioni culturali; capacità di interpretare la serialità come struttura portante della cultura visiva contemporanea.
Da studiare per l’esame orale:
1) Vanni Codeluppi, Il tramonto della realtà. Come i media stanno trasformando le nostre vite (nuova edizione), Carocci, 2021;
2) Vanni Codeluppi, Pop culture. Da Disney a Squid Game, Carocci, 2025;
3) Materiali didattici integrativi a cura del docente;
4) Materiali audiovisivi proiettati durante le lezioni.
Storia della televisione e dello spettacolo televisivo (secondo semestre)
Il corso analizza in prospettiva storica, culturale, linguistica e tecnologica l’evoluzione della televisione, considerata come uno tra i principali dispositivi di costruzione dell’immaginario contemporaneo. A partire dai primi esperimenti di trasmissione e dalle forme pionieristiche di spettacolo elettronico, si ricostruisce il percorso che porta alla nascita ufficiale del medium e alla successiva affermazione del modello del broadcasting nel Secondo dopoguerra, tra Stati Uniti ed Europa. L’attenzione si concentra poi sugli snodi cruciali che hanno segnato la storia della televisione, dalle logiche della TV generalista alla rivoluzione delle reti private, fino ai processi di convergenza mediale, digitalizzazione e frammentazione dell’audience che caratterizzano l’ecosistema audiovisivo contemporaneo.
Le lezioni frontali, arricchite dalla proiezione di materiali audiovisivi e da momenti di analisi condivisa di programmi, format e casi di studio, intendono offrire agli studenti gli strumenti critici per comprendere la complessità del linguaggio televisivo e il suo costante dialogo con la società, la politica, la cultura popolare e le altre forme di espressione mediale. Ampio spazio viene dato ai programmi che hanno fatto la storia della televisione, agli autori e ai registi che ne hanno ridefinito le grammatiche espressive, ai modelli produttivi e ai contesti industriali che ne hanno determinato le trasformazioni. La televisione è così osservata come specchio, ma anche come agente attivo, dei mutamenti dell’immaginario collettivo, delle sue derive, delle sue ideologie e dei suoi lati oscuri.
Accanto all’analisi delle principali nozioni di teoria e storia del mezzo (broadcasting, servizio pubblico, palinsesto, audience, on demand, convergenza, eccetera), il corso propone un confronto costante con altri ambiti di produzione culturale, in particolare col cinema, la pubblicità, il fumetto e le piattaforme digitali. Una particolare attenzione viene riservata, poi, a una direttrice tematica specifica: la serialità televisiva, nelle sue forme più rappresentative e innovative, dalle origini del racconto a puntate fino alla cosiddetta Quality TV e alle produzioni contemporanee delle piattaforme di streaming, con un focus privilegiato sulla serialità statunitense, ma senza trascurare le esperienze europee e italiane.
I testi da studiare per l'esame saranno comunicati prima dell'inizio delle lezioni.