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Avviso corso Storia della fotografia 2 - Prof. Gianluca Riccio / inizio Ciclo d'incontri "L'immagine del secolo"

martedì 2 maggio 2023

Si avvisano gli studenti che le lezioni del corso di Storia della fotografia 2 riprenderanno martedì 2 maggio con il primo appuntamento del ciclo L'immagine del secolo. Ospite del primo incontro, che si svolgerà a partire dalle ore 11,30 presso il Teatro dell'Accademia, sarà Andrea De Rosa (regista teatrale e direttore artistico del Teatro Piemonte Europa).

Gli altri appuntamenti del mese di maggio finora previsti nell'ambito del progetto L'immagine del secolo sono:

- lunedì 8 maggio, incontro con Antonio Biasiucci (fotografo)

- martedì 16 maggio, incontro con Gregorio Botta (artista e giornalista)

- lunedì 29 maggio, incontro con Alessandra Mauro (direttrice editoriale di Contrasto)

- martedì 30 maggio, incontro con Valia Santella (sceneggiatrice)

 

L'IMMAGINE DEL SECOLO 

“Cinquecento anni fa una persona normale vedeva nella sua vita forse cinquecento immagini. Noi, oggi, nell’arco di una sola giornata, vediamo cinquecento immagini, se non di più. Il suo rapporto con l’immagine, dunque, era estremamente più raro e probabilmente più profondo del nostro”, scriveva Luigi Ghirri alla fine degli anni Ottanta. Oggi, a distanza di oltre trent’anni dalle riflessioni del grande fotografo emiliano, viviamo in un tempo sempre più segnato dalla proliferazione d’immagini, immersi in un flusso visivo digitale dentro il quale interpretiamo simultaneamente il ruolo di spettatori, attori e produttori di fotografie. Tale condizione, lungi dal generare un uso consapevole dell’immagine e dal ripristinare un confronto in profondità con essa – come evidenziato da Ghirri -, sembra al contrario aver prodotto un’uniformazione diffusa tra la moltitudine di ritratti e paesaggi digitali che abitiamo, portandoci a diretto contatto con quella che Nicolas Mirzoeff, parafrasando Hannah Arendt, ha definito la pura “banalità dell’immagine”: quella condizione, tipica dell’uomo contemporaneo, in cui sfuma la differenza tra un selfie con un personaggio famoso e le immagini scattate nel carcere di Abu Ghraib. La quotidianità, un tempo elevata a senso del mondo – prima dalle avanguardie storiche e poi dalla Pop Art – appare così continuamente tradita: da potenziale luogo dell’imprevedibile e della contingenza, da spazio potenziale per innumerevoli incontri e storie – come auspicato da Baudelaire – si trasforma in monotona e malinconica vicenda in cui troppo spesso domina il sapore della reiterazione. 

In questa condizione storica, peraltro segnata dalla presenza massiccia di agenti artificiali, se dovessimo scegliere un’immagine emblematica del nostro tempo, probabilmente somiglierebbe a quella di un insieme di persone che, di fronte a un evento più o meno significativo – un concerto, uno spettacolo ­–, o in prossimità di un’esperienza visiva ed emozionale – l’incontro con un’opera d’arte, ad esempio – sarebbe ripresa nell’atto di fotografarla col proprio dispositivo digitale tascabile: la fotografia  di un’assenza collettiva o meglio, di un incontro mancato o indiretto con l’esperienza del reale. 

L’immagine del secolo, il titolo scelto per il ciclo di seminari pensato per il Dipartimento di Cinema, fotografia e audiovisivo dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, intende porre l’accento su tale passaggio epocale che la cultura fotografica sta attraversando – nella transizione dalla cultura analogica a quella digitale fino all’avvento dell’algoritmo – evidenziando come la familiarità che ciascuno di noi ha progressivamente acquisito con la fotografia abbia finito per svuotarla della sua densità teoretica e incrinare la relazione che ciascuno di noi stabilisce con l’immagine del mondo. 

Prima ancora che un momento di analisi e approfondimento di aspetti tecnici del linguaggio fotografico contemporaneo, L’immagine del secolo vuole essere un’occasione per recuperare una relazione con la fotografia come dispositivo in grado d’interrogare il tempo che abitiamo e illuminare la storia secondo prospettive e punti di vista inediti. Attraverso il contributo di una serie di figure provenienti da diversi ambiti della nostra società – fotografi ma anche artisti, registi, sceneggiatori, scrittori, poeti, filosofi di diverse generazioni – il ciclo di incontri e seminari intende analizzare l’immagine fotografica come spazio discorsivo: come campo entro cui convivano la dimensione pubblica e il registro intimo, la cifra storico-documentale e l’aspetto esperienziale. Per questo, a ciascuno degli ospiti sarà chiesto di scegliere la propria “immagine del secolo”: una singola fotografia, selezionata fuori da ogni criterio gerarchico o di genere – foto d’autore, immagini più o meno conosciute così come attinte da un repertorio amatoriale o personale –, intorno e a partire dalla quale costruire, di volta in volta, un discorso insieme personale e collettivo, storico ed estetico, linguistico e politico. L’obiettivo è ribaltare il paradigma culturale della fotografia contemporanea, questa neo-fotografia digitale segnata sempre più da un uso schizofrenico e da un consumo fugace, per dar vita a un percorso aperto e condiviso in cui liberare il senso che ciascuna immagine fotografica può ancora contenere ed aprire.