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Ornella Formati

 

Curriculum

Architetto designer, specializzata in Disegno Industriale presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Dal 1993 al 2001 collabora all’attività didattica dei corsi di Disegno Industriale della Facoltà di Architettura e della Scuola di Specializzazione in Disegno Industriale dell’Università degli Studi
di Napoli “Federico II”. Dal 2004 al 2014 è docente a contratto presso il corso di laurea in Disegno Industriale e presso il corso di Laurea in Disegno
Industriale Specialistica in "Progetto e gestione di prodotti per i distretti industriali" (Facoltà di Architettura “Luigi Vanvitelli” della Seconda Università
degli Studi di Napoli). Dal 2016 al 2018 è Cultore della materia presso il corso di laurea in Disegno Industriale della SUN. Dal 2014 ad oggi è docente
a contratto presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli nell’ambito dei Corsi di Design e Comunicazione, Fashion Design e Illustrazione. Nell’anno
accademico 2017/2018 e 2018/2019 insegna Packaging nel Seminario a crediti liberi presso l’Università Federico II nell’ambito del Corso di Laurea
Magistrale DBE Design for the built environment. Dal 2016 insegna Packaging nel corso di Comunicazione dello IUAD e Design III nel Corso di
Interior dello IUAD. Dal 2003 al 2018 è docente del corso di Packaging nel corso di Comunicazione dell’ISD Istituto Superiore di Design. Relatrice e
correlatrice di numerose tesi di laurea, molte delle quali sono state selezionate ed esposte in mostre ed eventi di design. Dal 2018 ad oggi è
docente del Corso di Packaging presso Università San Raffaele. Nell’anno accademico 2020/2021 e 2021/2022 insegna Graphic Design presso il Corso di laurea in Design per la Comunità dell’Università Federico II nell’ambito del Corso di Laurea Magistrale DBE Design for the built environment.  Dal 2007
al 2022 è docente di tecnologia a tempo indeterminato presso la Scuola Secondaria di Primo Grado Viale delle Acacie, ricopre il ruolo di animatore
digitale ed è referente della Scuola in Ospedale Viale delle Acacie presso l’Ospedale Santobono di Napoli. Partecipa non solo alla stesura di progetti
PON e PNSD ma anche alla formazione del personale docente. Svolge attività di formazione, ricerca e consulenza per conto di Piccole e Medie
Imprese, nell’ambito del design strategico occupandosi della progettazione del prodotto/servizio e della comunicazione. Si occupa in particolare di
sviluppo di nuovi prodotti, analizzando e selezionando per la committenza le strategie aziendali più idonee a raggiungere e conservare una posizione
competitiva sul mercato.

 

Programma Metodologia progettuale della comunicazione visiva ABTEC 37

Premessa

Delineare nuovi scenari di vendita e di consumo è un tema articolato, che va affrontato in un’ottica di strategia progettuale complessa, nella quale diviene prioritaria la capacità di saper governare non solo i singoli elementi della comunicazione ma il processo generale.

Il corso si pone l’obiettivo di far acquisire all’allievo le metodologie progettuali necessarie per affrontare progetti di comunicazione di dimensioni e tipologie differenti. Il ruolo del designer è sicuramente quello di prevedere “possibili futuri”. Ezio Manzini afferma che "Il designer è per definizione un innovatore di forme e funzioni, interprete e anticipatore allo stesso tempo delle linee estetiche emergenti e delle esigenze funzionali proprie del suo tempo". E’ una figura professionale in grado di comprendere a pieno la cultura del progetto e di gestire l’intero ciclo di vita del prodotto, dall’ideazione al progetto, dalla realizzazione alla comunicazione sino ad arrivare al controllo della dismissione del prodotto. E’ un progettista che ha una cultura necessariamente trasversale, che gli consente di comprendere le esigenze molto spesso inespresse della collettività, le logiche di mercato e gli obiettivi aziendali. Tale esercizio ha a che fare con una dimensione creativa che consente di analizzare ed interpretare i dati, cogliere, se pur se deboli, i segnali di cambiamento nei comportamenti, nel gusto, nell’etica, ed anticipare scenari concreti di vita futura. La comunicazione visiva diventa in tal modo un potente veicolo in grado di accompagnare gli utenti verso nuovi prodotti/servizi. In tale ottica l'allievo attraverso l'acquisizione di competenze specifiche, comprenderà quali sono le metodologie progettuali della comunicazione visiva adatte a veicolare informazioni di natura e complessità differenti.

 

Programmazione didattico formativa


Il corso è articolato in modo tale da informare gli allievi sulle tecniche ed i principi che sono alla base della progettazione della comunicazione visiva, nel rispetto delle esigenze di mercato, della soddisfazione dei bisogni dei consumatori, della riduzione dei costi, e della tutela dell’ambiente.
 Attraverso esercitazioni pratiche e l’analisi di case study, si approfondiranno temi legati alla progettazione della comunicazione visiva di sistemi/prodotto, esaminando nello specifico i problemi tecnici ed organizzativi che si presentano più frequentemente nella comunicazione non solo di nuovi prodotti ma anche di nuovi scenari di vendita.

Fase 1_Saper Vedere/Leggere la complessità

Vedere è la capacità di osservare i fenomeni ben oltre la superficie visibile, è atto creativo perché, per cogliere l’essenza delle cose, è opportuno mettere da parte i pregiudizi (Norman 2004). Congiuntamente alle lezioni teoriche, all’analisi di case study gli allievi analizzeranno l’attività di un designer, o di un’agenzia di comunicazione in modo tale da comprendere ed interpretare le metodologie progettuali adottate nei differenti progetti realizzati. Modalità di verifica: elaborato analitico di approfondimento.

 

Fase 2_Saper progettare

Al fine di sviluppare nello studente la capacità di saper controllare la complessità dei prodotti della comunicazione visiva, gli allievi approfondiranno una esperienza progettuale, grazie alla quale potranno acquisire sul campo competenze specifiche. Modalità di verifica: elaborato progettuale-analitico di approfondimento.

 

Obiettivi formativi

Il corso, articolato in lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche, intende fornire informazioni e strumenti, tali da consentire allo studente di comprendere e gestire tutte le fasi del progetto, dall'analisi del brief alla formulazione di una strategia di prodotto, sino alla realizzazione del manufatto.
Si opererà sui concetti di base della disciplina, in modo tale da garantire l’acquisizione di un linguaggio appropriato e competente.

Elenco per punti degli obiettivi che si dovranno raggiungere al termine del corso:

1. acquisire un linguaggio appropriato e competente ed una padronanza cognitiva degli elementi tecnologici;

2. saper rappresentare graficamente un prodotto; 


3. saper progettare un prodotto o un sistema/prodotti della comunicazione;

4. conoscere i più importanti materiali utilizzati nella realizzazione dei prodotti della comunicazione visiva ed acquisire relativamente a questi ultimi una capacità tecnico-progettuale;

5. comprendere quali sono i prodotti della comunicazione necessari alla vendita;

6. acquisire una capacità critica, tale da poter effettuare delle scelte progettuali consapevoli che tengano conto delle problematiche ambientali;

7. acquisire la capacità di fare  delle scelte progettuali consapevoli in relazione agli scenari economici e sociali futuri.

 

Bibliografia

Adian Frutiger, Segni e simboli, Ed. Stampa alternativa / Graffiti.

 

Giorgio Fioravanti, Il manuale del grafico, Ed Zanichelli.

 

Giorgio Fioravanti, Grafica e stampa, Ed Zanichelli.

 

Munari B., Artista e designer, Laterza, Bari 1994.

Munari B., Design e comunicazione visiva, Laterza Bari 1991.

Munari B., Da cosa nasce cosa, Laterza, Bari 1996

Manzini E., Vezzoli C., Lo sviluppo dei prodotti sostenibili. Maggioli Editore, Rimini 1998.

Manzini E., Vezzoli C., Design per la sostenibilità ambientale. Zanichelli, 2007.

Martin  Lindstrom, Neuromarketing, Attività cerebrali e comportamenti d’acquisto, Apogeo 2016.

Daniele Trevisani, Psicologia di Marketing e comunicazione, Franco Angeli 2016.

Stefano Micelli, Fare e innovare, il nuovo lavoro artigiano, Il Mulino, Bologna 2016.

Gillo Dorfles, Introduzione al disegno industriale, Einaudi, Bologna 1963.

De Fusco R., Storia del design, Laterza, Roma 1985.


Dorfles G.,Introduzione al disegno industriale, Einaudi, Torino, 1972-2001.

Lidwell W., Golden K., Butler J., Principi universali del design, Logos, Modena 2005.

Legrenzi P., Creatività e innovazione, Il Mulino Bologna, 2005.

Maldonado T., Disegno industriale un riesame, Feltrinelli Milano 1991.

Mari Enzo, 25 modi per piantare un chiodo, Mondadori, Milano 2011.

Ulteriori indicazioni bibliografiche, propedeutiche allo svolgimento delle esercitazioni specifiche saranno fornite durante lo svolgimento del corso.

 

Metodi didattici


Alle lezioni frontali si affiancheranno discussioni di approfondimento. Gli allievi parteciperanno ad attività di ricerca, di analisi e progettuali. Il ruolo delle aziende nella cultura del progetto è centrale, poichè queste partecipano in modo sostanziale al processo di crescita collettivo. Sono previsti incontri esterni con aziende che possono testimoniare dell’attività svolta in questi anni.

 

Modalità di verifica

Il corso prevede due prove intercorso di tipo grafico analitico ed una prova conclusiva di tipo progettuale.

Metodi di valutazione

Si valuterà il raggiungimento degli obiettivi attraverso la capacità espositiva, la presentazione grafica, la qualità tecnica e formale del progetto, la rispondenza del progetto al tema assegnato, le conoscenze teoriche acquisite.

 

Programma Corso Packaging

Il tema della comunicazione va oggi esteso al packaging, ai punti vendita, ai corner espositivi ed a tutti quei prodotti in grado di divenire veri e propri strumenti di comunicazione e promozione. Il packaging è uno strumento che ci consente di entrare in contatto con le merci e i prodotti che ci circondano. E’ un oggetto del quotidiano sempre in bilico tra l’essere essenziale per il successo di un prodotto, in un mercato in cui proliferano prodotti pressoché uguali, e l’essere transitorio, destinato a divenire, eccetto rari casi, un inevitabile rifiuto. Solo da pochi anni si è sviluppata un’attenzione verso tutte quelle problematiche che riguardano LCD il ciclo di vita del prodotto, basti pensare che, mentre nelle stazioni ferroviarie dell’India, il tè viene servito in tazze di creta concepite espressamente per trattenere i liquidi non oltre 10 minuti prima di dissolversi, le nostre tazze di plastica, le lattine di alluminio da noi progettate come prodotto usa e getta, nella realtà sarebbero in grado di contenere liquidi sino alla fine del quarto millennio. La progettazione di un «imballaggio» è un tema articolato, che va affrontato non solo in termini di comunicazione, ma in un’ottica di strategia progettuale complessa nella quale si passi dal protagonismo del prodotto alla centralità del processo industriale. Assistiamo quotidianamente all’alternarsi d’imballaggi che da una parte tendono ad esaltare la fisionomia del prodotto, dall’altra tendono ad occultarla, in un gioco d’involucri privi di significato, nei quali contenuto e contenitore non solo si confondono ma, il più delle volte, entrano in conflitto tra loro. Bruno Munari raccontava che «in Giappone anche se compri una cosa da poco come, che so, cinque noci, queste vengono impacchettate con amore secondo una tecnica antica per cui il pacchetto ben confezionato è l’indicazione del valore del pensiero, del rapporto tra le persone, senza considerazione del valore intrinseco della cosa impacchettata... quella è la civiltà».

Questa riflessione contiene in nuce un’idea significativa nell’ambito della comunicazione, che il packaging possa esprimere valori etici e sociali che vadano oltre la funzione del semplice contenere.

 

Obiettivi formativi

Il corso, articolato in lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche, intende fornire informazioni e strumenti, tali da consentire allo studente di comprendere e gestire tutte le fasi del progetto, dall'analisi del brief alla formulazione di una strategia di prodotto, sino alla realizzazione del manufatto.
Si opererà sui concetti di base della disciplina, in modo tale da garantire l’acquisizione di un linguaggio appropriato e competente.

 

L’allievo dovrà raggiungere i seguenti obiettivi:

·   Saper progettare un nuovo imballaggio in relazione ad un briefing assegnato.

·   Acquisire capacità tali da consentire di rappresentare e progettare graficamente un packaging di serie.

·   Saper realizzare prototipi e Mockup.

·   Conoscere i più importanti materiali utilizzati per gli imballaggi e acquisire riguardo questi ultimi una capacità tecnico-progettuali.

·   Comprendere le caratteristiche degli imballaggi relativamente ai differenti settori produttivi (alimentare, cosmetico, farmaceutico…).

·   Saper progettare un imballaggio sostenibile, che sia in grado di garantire un equilibrio tra le esigenze produttive e l’integrità dell’ambiente.

·   Saper gestire le problematiche tecniche che si presentano nella realizzazione di un packaging in cartoncino.

·   Saper progettare il packaging come parte dell’identità visiva di un prodotto.

·   Ripensare ad una comunicazione che sia più vicina ai bisogni del consumatore e che sia in grado di aiutarlo nella comprensione del prodotto.

·   Acquisire una metodologia progettuale che gli consenta di approcciare al progetto in modo professionale.

 

Argomenti del corso

Il corso è articolato in modo tale da informare gli allievi sulle tecniche e i principi che sono alla base di un imballaggio di qualità, in linea con le esigenze di mercato, la soddisfazione dei bisogni dei consumatori, la riduzione dei costi e il rispetto dell’ambiente.

 

·       Nozioni generali sull’imballaggio:

Evoluzione storica dell'imballaggio.

Le funzioni dell'imballaggio.                    

Il packaging primario, secondario, terziario e le differenti tipologie d’imballaggio.

Il ruolo dell’imballaggio nella comunicazione visiva.

Produzione di un imballaggio in cartoncino, principali operazioni di cartotecnica: fustellatura, cordonatura, fenditura, incollatura, sigillatura, rivestimenti.

La scatola, l’astuccio, la sagoma.

Nozioni sulla rappresentazione grafica dell’imballaggio. Cenni sul sistema di rappresentazione UNI.

Imballaggi in cartoncino, nozioni sulla rappresentazione grafica della sagoma di una fustella.

 

·       Materiali e tecnologie:

Materiali per l’imballaggio (carta, film, plastica, vetro, alluminio, inchiostri..).

Tecnologie avanzate per l’imballaggio (processi di produzione industriale di prima e seconda linea).

Le etichette.

 

·       Imballaggio ed ambiente:

Il riciclo dei materiali.

L'analisi del ciclo di vita del prodotto.

L’utilizzo di tecnologie e materiali rispettosi dell’ambiente.

Il packaging e l’impatto ambientale eliminare, ridurre, riutilizzare. Analisi di prodotti emblematici.

Le attività dei Consorzi che si occupano del riciclo e della ricerca sulla dismissione del packaging.

·       Case study:

Studio di imballaggi appartenenti a differenti settori merceologici.

Analisi di marchi aziendali. Il packaging come riconoscimento del brand aziendale. Analisi d’imballaggi che hanno introdotto nuove modalità d'uso dei prodotti. Presentazione di progetti vincitori di concorsi.

Gli Oscar degli imballaggi.

Rapporto tra il consumatore, il luogo e i prodotti della vendita.

L'imballaggio terziario, i corner.

 

Metodi didattici


Alle lezioni frontali si affiancheranno discussioni di approfondimento.

Attraverso esercitazioni pratiche e l’analisi di case study gli allievi affronteranno la progettazione di un nuovo imballaggio, esaminando nello specifico i problemi tecnici ed organizzativi che si presentano più frequentemente nella realizzazione di un packaging industriale.

Sono previsti incontri con aziende e professionisti del settore, che possono testimoniare dell’attività svolta in questi anni.

 

Modalità di verifica

Il corso prevede prove intercorso di tipo grafico analitico ed una prova conclusiva di tipo progettuale.

 

Metodi di valutazione

Si valuterà il raggiungimento degli obiettivi attraverso la capacità espositiva, la presentazione grafica, la qualità tecnica e formale del progetto, la rispondenza del progetto al tema assegnato, le conoscenze teoriche acquisite.

 

 

Bibliografia consigliata

·       Ambrose, G. Harris P. Il manuale del packaging, Bologna, Edizioni Zanichelli, 2018

·       Bucchetti, V. Ciravegna E. Durabilità e scadenza nella comunicazione di prodotto, Milano, Edizioni Dativo, 2007

·       Bucchetti, V. Packaging Contro.Verso, Milano, Edizioni Dativo, 2007

·       Bucchetti, V. La messa in scena del prodotto Packaging: identità e consumo, Milano, FrancoAngeli, 1999

·       Bucchetti, V. Design della comunicazione ed esperienze di acquisto, Milano, FrancoAngeli, 2004

·       Stewart, B. Professione: Packaging designer, Modena, Edizioni Logos, 2008

·       Jacques, J. Evrad, B. The package design book, Germania, Taschen, 2010

·       Calver, G. Introduzione al packaging design, Modena, Edizioni Logos, 2004

·       Perniciaro, F. Favilli, A. Pack and shock, le straordinarie prestazioni del packaging in cartoncino, Milano, Lupetti, 1999

·       Minale, M. Design: ora tutti insieme. Minale Tattersfield design strategy, London, Hoepli, 1998

·       Carter, D. Dimensional promotions, New York, HBI, 2000

·       Bautista, J. Bags, Boxes & Tags, Massachusetts, Rockport publishers, 1998

·       Denison, E. Cawthray, R. Design fundamentals: packaging prototypes, Milano, Progetto Editrice srl, 1999

·       AAVV, Package, storia, costume, industria, funzioni e futuro dell'imballaggio, Milano, Lupetti, 2001

·       Roncarelli, S. Ellicott, C. Packaging essentials, Beverly (US), Rockport Publishers, 2010

·       Herriott, L. Nuovi modelli di packaging, Modena, Edizioni Logos, 2009

·       Spera, M. Abecedario del grafico, La progettazione tra creatività e scienza, Roma, Gangemi Editore, 2005

·       Wiedemann, J. Brand Identity now, Taschen, 2012

·       Manuale dell’imballaggio, Laboratoire National d’Essais Emballage Magazine, Milano, Tecniche nuove,1994

 

Ulteriori riferimenti bibliografici saranno suggeriti durante il corso.

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