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Nocturne for pit Orchestra

martedì 19 dicembre 2017

Ilaria Lupo è un’artista visiva di base a Beirut, che sviluppa una pratica multidisciplinare attraverso interventi contestuali nello spazio pubblico, performances, film, pubblicazioni. Il suo lavoro si inserisce negli interstizi delle narrative ufficiali, esplorando dinamiche di visibilità/invisibilità nella sfera pubblica. Dal 2012 sviluppa una ricerca sui processi di trasformazione urbana in Medio Oriente in relazione alla produzione culturale nell’ambito del lavoro, ai suoi retaggi storici coloniali e molteplici narrative. A Beirut ha esplorato la semantica urbana dei cantieri come catalizzatori di complesse dinamiche nella ricostruzione post-bellica ancora in corso. Ha creato una riconfigurazioni temporanee dei siti, deviandone la funzione, investigandone identità architettonica e tensioni sociali latenti. Questa ricerca si è estesa alla regione seguendo l’evoluzione parallela dello sfruttamento delle risorse, alterazioni territoriali e migrazioni coloniali e neo-coloniali. Lupo ha collaborato con diverse organizzazioni in Medio Oriente e in Europa, quali BACA, The Beirut Art Center, Ashkal Alwan, T.A.P. Temporary Art Platform, 98 weeks, Al Riwaq Art Space, APEAL , Heinrich Boell Foundation, Zoukak, CCF Liban, Al-Mahatta Gallery, The Middelheim Museum, AIR Antwerpen, FARE, Archiviazioni.

Lupo presenterà il film del progetto Nocturne for pit Orchestra, realizzato in collaborazione con il compositore e musicista libanese Rabih Beaini. L’intervento ha aperto al pubblico la cava di pietra nazionale del Bahrain, tutt’ora operativa, per una live performance che ha coinvolto i lavoratori della cava. Nocturne for pit Orchestra riflette sulle implicazioni di questo sito nelle trasformazioni geografiche e socio-economiche del Bahrain e regione del Golfo nel Ventesimo secolo, i legami con la sua eredità ‘moderna’ che ancora riverberano oggi. Beaini ha coinvolto i partecipanti a partire da una ricerca sulla musica del lavoro Fidjeri – tradizione dei pescatori di perle - uno dei più articolati compendi musicali del mondo arabo. Pratica quasi esclusivamente vocale, il Fidjeri ha accompagnato l’era precedente l’economia del petrolio nel Golfo e testimonia di dinamiche migratorie tramite la pluralità di influenze sonore che lo compongono, bizantine, est-africane, levantine, persiane, sud-asiatiche. Con Beaini i performers hanno sperimentato tecniche di droning, looping, polifonie, solo, coro. La performance finale si svolge come un processo che naviga tra dissonanza e armonia. La composizione si smembra e ricompone in una struttura basata su composizione e improvvisazione. Rabih Beaini, libanese di base a Berlino, è una delle figure chiave della scena elettronica internazionale. Compositore, DJ, produttore con il label Morphine Records, curatore di festival, l’ultimo CTM 2016. Le sue sperimentazioni hanno spinto i limiti delle influenze musicali elettroniche. Attraverso le sue ricerche sulle ibridazioni, il suo lavoro fonde techno, jazz elettronico, noise e sonorità medio-orientali ed est-asiatiche.

https://vimeo.com/246279536