dal dopoguerra

dagli anni Cinquanta

A partire dagli anni Cinquanta, come ben documenta il patrimonio mobile della Galleria, la vita artistica dell’Accademia napoletana, e quindi della città, fu riaccesa dagli artisti che vi lavoravano o studiavano, spinti dall’esigenza di sperimentare nell’arte e nella vita la riconquistata libertà, attraverso il confronto con la contemporanea cultura europea.

Per quanto gli anni Sessanta videro l’Accademia ancora presente nel sistema dell’arte nazionale e internazionale, e sebbene al suo interno convivessero “vecchio e nuovo” e alcuni suoi protagonisti esponessero nelle Biennali, nelle Quadriennali, in Europa e oltreoceano, il Sessantotto non poté non rappresentare una forte cesura, aprendo, tuttavia, l’istituzione a dibattiti serrati, spesso utopici. Dagli anni Settanta, ai corsi tradizionali, si aggiunsero i cosiddetti corsi complementari, e nuove discipline - come Scenotecnica, Design, Regia e Storia dello Spettacolo - si attivavano anche a Napoli per rispondere alle moderne esigenze di formazione e alle richieste del mercato del lavoro (M.T. Penta in Napoli 1991; G. Cassese in Napoli 1993; M.T. Penta in Napoli 2006). Dopo la direzione di Franco Mancini, conclusasi nel 1984, per quattordici anni l’Accademia è stata diretta da Gianni Pisani, che tra l’altro ha portato avanti il restauro del monumentale edificio, con il ripristino di gran parte dei suoi spazi e la risistemazione del giardino storico. Si apriva in quegli anni anche una seconda Galleria, detta oggi “Galleria del Giardino”, e iniziava quella politica di apertura sostenuta da mostre, dibattiti, convegni, concerti, conferenze, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali che in anni recenti ha rimodulato e rinnovato il rapporto tra l’Accademia e il territorio. Si restava nel frattempo in attesa di una riforma, sancita solo nel 1999 con la Legge 508.

Sempre aperta al confronto e al dibattito sulle arti, l’Accademia di Napoli ha accolto, come studenti e come Maestri, artisti che fanno la storia dell’arte napoletana della seconda metà del Novecento. Tra questi: Carlo Alfano, Lino Bianchi Barriviera, Renato Barisani, Matelda Balatresi, Guido Biasi, Antonio Borrelli, Enrico Bugli, Giuseppe Capogrossi, Mario Colucci, Renato De Fusco, Lucio Del Pezzo, Armando De Stefano, Bruno Di Bello, Carmine Di Ruggiero Gerardo Di Fiore, Baldo Diodato, Giovanni Girosi, Emilio Greco, Francesco Ferrovecchio, Raffaele Jandolo, Mimmo Jodice, Guglielmo Longobardo, Raffele Lippi, Nino Longobardo, Rosaria Matarese, Luigi Mainolfi, Umberto Mastroianni, Maria Rosaria Perrella, Rosa Panaro, Augusto Perez, Mario Persico, Gianni Pisani, Giuseppe Pirozzi, Alfredo Scotti, Ninì Sgambati, Antonio Siciliano, Errico Ruotolo, Domenico Spinosa, Bruno Starita, Tony Stefanucci, Guido Tatafiore, Armando Venditti, Natalino Zullo ed Elio Waschimps.